Estinzione di massa di fine Triassico: nuove scoperte da uno studio Unipd

Il Bo Live - online

07.10.2021

In tutte le principali estinzioni di massa avvenute negli ultimi 500 milioni di anni della storia geologica del nostro pianeta è stata individuata una contemporaneità con eventi magmatici di portata eccezionale.

se nell'estinzione di massa del Cretaceo che 66 milioni di anni fa cancellò i dinosauri dalla Terra e portò alla scomparsa del 75% delle specie viventi, la validità dell'ipotesi dell'asteroide è oggi ampiamente riconosciuta (sebbene sia probabile che i dinosauri fossero già in declino proprio a causa dei cambiamenti climatici collegati alle grandi eruzioni vulcaniche dei Trappi del Deccan, nell'attuale India occidentale), negli altri grandi eventi di estinzione il punto chiave sembrano essere gli sconvolgimenti provocati da periodi di intenso vulcanismo.

Da tempo l'università di Padova è impegnata in un lavoro di ricerca che sta indagando cosa accadde sul pianeta al termine del Triassico, circa 201 milioni di anni fa quando scomparve oltre la metà delle forme di vita terrestri e marine. Nel 2017 lo studio End-Triassic mass extinction started by intrusive CAMP activity, pubblicato su Nature Communications e a cui ha collaborato anche il professor Andrea Marzoli dell'università di Padova, riuscì a stabilire con grande precisione, grazie alla tecnica di datazione Uranio-Piombo sul minerale zircone, che l'inizio dell'evento di estinzione di massa è coinciso con una delle più intense attività magmatiche della storia recente della Terra. Per comprendere l'impatto di queste eruzioni bisogna ricordare che la CAMP è la grande provincia magmatica dell'Atlantico centrale, la più vasta come superficie, con un'estensione di 10 milioni di km quadrati tra Europa, Africa, Nord e Sud America (che all'epoca erano ancora unite nella Pangea). 

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