Rafforzare l’utilizzo delle materie prime critiche nei giacimenti italiani
Le materie prime critiche sono impiegate in un’ampia gamma di prodotti industriali e tecnologici di uso quotidiano, ma rivestono un ruolo cruciale anche nella transizione ecologica. Per questo motivo sono essenziali e strategiche per le economie moderne e future, ma sono ad alto rischio di approvvigionamento, soprattutto perché le risorse naturali sono distribuite in modo non uniforme nel mondo.
Con il “Critical Raw Materials Act” la Commissione Europea pubblicato nel marzo 2023 ha individuato una lista di 34 materie prime critiche e ha definito la necessità di aumentare e diversificare l'approvvigionamento di materie prime critiche dell’UE, rafforzare la circolarità, compreso il riciclaggio, sostenere la ricerca e l'innovazione in materia di efficienza delle risorse e sviluppo di sostituti.
Forse non tutti sanno che anche l’Italia possiede giacimenti di risorse critiche di materie prime, ma queste risorse sono sottoesplorate e sottosviluppate. Attualmente infatti l’Italia, e l’Europa in generale, dipendono, in gran parte, dalle importazioni di tali risorse da paesi terzi.
Nell'ambito del Progetto di Eccellenza "Geoscienze per lo Sviluppo Sostenibile", un progetto guidato dal Prof. Paolo Nimis, si pone l’obiettivo di conoscere più nel dettaglio la distribuzione delle materie prime critiche in alcune aree chiave di un'importante provincia magmatica alcalina del Centro Italia e fornire le basi scientifiche per una migliore valorizzazione delle risorse critiche di materie prime italiane.