Perché studiare Geologia all'università oggi: «Non solo frane e terremoti, una formazione per lo sviluppo sostenibile»
Centinaia di eventi franosi e decine di alluvioni ogni anno; 94% dei Comuni a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera; oltre 8 milioni di persone che abitano nelle aree ad alta pericolosità per questo tipo di eventi: sono questi i numeri che, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), disegnano l’Italia come uno dei Paesi tra i più esposti in Europa ai rischi idro-geologici. Numeri destinati ad aumentare per l’impatto dei cambiamenti climatici. Questo quadro particolarmente complesso è legato a una storia geologica relativamente recente, del resto testimoniata da una quarantina di terremoti al giorno e dalla presenza di 10 vulcani attivi. Un territorio dunque fragilissimo, che necessita di interventi preventivi e di pianificazione guidati da professionisti esperti.
In questo contesto, i geologi e le geologhe giocano un ruolo fondamentale nel monitorare e prevedere gli eventi naturali, nonché nel fornire consulenza per la gestione del territorio. I corsi di laurea che le varie Università italiane offrono non si limitano però solo a questi ambiti perché le Geoscienze stanno diventando sempre più rilevanti anche in altri contesti, quali la ricerca su materiali innovativi e sviluppo di fonti energetiche alternative ai combustibili fossili. La transizione energetica richiede infatti una gestione sostenibile delle georisorse per garantire l'approvvigionamento di materiali critici necessari alla produzione di tecnologie rinnovabili, come pannelli solari, turbine eoliche e batterie. Il ruolo di geologi e geologhe è fondamentale nell'identificare nuovi giacimenti minerari e sviluppare pratiche di estrazione responsabili che minimizzino l'impatto ambientale e supportino un futuro energetico più verde.