Laguna di Venezia: in laboratorio per analizzare i suoli di barena e stimare la loro capacità di sequestrare carbonio
I suoli di barena riescono a sequestrare e stoccare carbonio a livelli sorprendenti, superiori addirittura a quelli delle foreste, e svolgono quindi un'importantissima funzione in chiave di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Ma come viene calcolata la loro capacità di accumulare carbonio? Lo scopriamo in questa nuova puntata della nostra mini serie sulla Laguna di Venezia, insieme ad Alice Puppin, ricercatrice del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova.
Vedremo infatti da vicino come vengono effettuate le analisi sulle carote di sedimento e come si misura il contenuto di materia organica al fine di stimare la capacità delle barene di sequestrare ed accumulare carbonio.
“Le nostre stime suggeriscono che le barene della Laguna di Venezia siano in grado di assorbire una quantità di carbonio pari a quella sequestrata da 130.000 alberi o, in altre parole, ogni chilometro quadrato di barena può sequestrare le emissioni di 100 auto”, spiega Alice Puppin.
“Mettendo in evidenza il grande potenziale delle barene nell'assorbire la CO2 e nello stoccare carbonio possiamo contribuire ad un cambio di visione suggerendo che la conservazione di questi importanti ecosistemi non è un costo bensì un’opportunità”, conclude la ricercatrice del Dipartimento di Geoscienze.
Riprese e montaggio di Barbara Paknazar
Riprese aeree con il drone a cura di Stefano Castelli
Foto carote sedimentarie di Alice Puppin
Le puntate precedenti della mini-serie sono visibili qui: