Il ruolo della temperatura nel rischio idrogeologico, prima e dopo un terremoto
Uno studio, frutto di una ricerca internazionale a cui ha partecipato anche il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, ha indagato quale è il ruolo della temperatura nel facilitare la generazione di frane e come cambia il peso di questa variabile prima, durante e dopo un terremoto.
I fenomeni sismici sono infatti una delle principali cause delle frane, soprattutto nelle aree montane, ma la temperatura è stata fino a questo momento una variabile poco considerata.
I risultati di questo studio, che si è focalizzato sulla regione interessata dal terremoto di Wenchuan del 2008, sono stati recentemente pubblicati su Scientific Reports in un articolo intitolato Surface temperature controls the pattern of post-earthquake landslide activity e la principale scoperta realizzata dai ricercatori è stata che la temperatura sembra avere un ruolo determinante nello sviluppo delle frane ma che questo effetto diminuisce fortemente in presenza di un forte terremoto e nel periodo immediatamente successivo.
“Questo significa che un evento sismico di un certo rilievo è in grado di cambiare l’equilibrio dei versanti, delle montagne e delle colline che ci circondano e va ad azzerare il ruolo delle altre variabili coinvolte nei processi franosi, compresa la temperatura”, ha commentato il professor Filippo Catani del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, tra gli autori dello studio.
“E’ una casella aggiuntiva importante nell’analisi di tutti i fattori che portano al rischio da frana o al rischio idrogeologico più in generale e ci aiuterà nei prossimi anni a definire meglio la prevedibilità di certi fenomeni e anche gli effetti dei cambiamenti climatici su questi eventi estremi”, ha aggiunto Catani.
I fattori che possono incidere sulla stabilità dei pendii sono infatti diversi e uno dei principali è rappresentato dalle piogge che, a loro volta, sono fortemente correlate al clima e alle sue variazioni. Per questo motivo ci si può aspettare che i cambiamenti climatici in futuro avranno un ruolo sempre maggiore nell’influenzare la possibilità che si verifichino frane ed è importante sviluppare un approccio multidisciplinare che riesca a valutare la stabilità dei pendii a diverse scale temporali e geografiche.