Si è da poco conclusa la prima missione esplorativa in Marocco nell’ambito del progetto PRIN 2022 TEAMS, TErrestrial And Marginal System in a hot world, che ha l'obiettivo di studiare la successione sedimentaria continentale del Marocco sudorientale. Questa successione ha un’età approssimativa di 94-99 Ma, siamo alla base del Cretaceo Superiore, ed è nota per il rinvenimento di numerosi fossili di vertebrati che testimoniano un ecosistema terreste estremamente diversificato ma non è ancora stata studiata nel dettaglio dal punto di vista sedimentologico.
Si tratta di una successione di ambiente fluviale che passa poi in trasgressione ad una piana costiera arida e infine, con l’ingressione marina, ad una piattaforma carbonatica. L’intervallo Cenomaniano-Turoniano rappresenta un periodo di riscaldamento climatico estremo ed è stato caratterizzato da un'intensa riorganizzazione delle placche continentali, con espansione degli oceani e un'enorme produzione di crosta oceanica. Al limite C/T, i depositi marini profondi testimoniano uno degli eventi anossici oceanici più rilevanti del Fanerozoico (OAE2).
L’insieme di queste condizioni climatiche, geodinamiche e oceanografiche ha avuto effetti drammatici sia sugli ecosistemi terrestri che su quelli marini. Il Marocco meridionale costituisce il sito perfetto per analizzare questo intervallo temporale con un approccio fortemente multidisciplinare. Il progetto ha come capofila l'Università di Firenze in collaborazione con il CNR e l'Università di Padova.
Nel video Anna Breda, professoressa associata del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova; Marco Benvenuti, professore associato del Dipartimento di Scienze della Terra dell' Università di Firenze; Guido Roghi ricercatore dell'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR di Padova e Jacopo Nesi, dottorando del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze raccontano gli obiettivi della missione esplorativa e spiegano che cosa è possibile osservare direttamente sul campo.