Un obiettivo primario nel campo delle geoscienze è quello di migliorare la protezione contro i rischi sismici. A tale scopo gli scienziati stanno effettuando ricerche per cercare di capire se i terremoti potenzialmente pericolosi siano contraddistinti da segnali specifici, su scala spazio-temporale breve o lunga, prima della scossa principale.
I recenti progressi nel monitoraggio dei terremoti, nella geodesia e nell’analisi dei dati, che incorporano l’intelligenza artificiale, hanno migliorato significativamente la nostra capacità di comprendere la progressione delle sequenze di terremoti che culminano nella scossa principale. Ma, d’altro canto, i meccanismi che governano la nucleazione degli eventi sismici necessitano ancora di parecchio studio.
Un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment e frutto della revisione di numerosi precedenti ricerche ha cercato di fare luce su cosa succede prima dei terremoti. L’analisi ha permesso di comprendere che esiste una moltitudine di processi che possono portare ad un aumento dello stress sulle faglie, innescando infine un terremoto. Inoltre è stato appurato che questi processi fisici possono verificarsi contemporaneamente su varie scale spaziali e temporali.
Piero Poli, ricercatore del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, ha condotto lo studio insieme a Patricia Martínez-Garzón del Centro tedesco di ricerca per le Geoscienze. In questo video ci spiega di più sulle indicazioni arrivate dalla loro analisi.
“La nostra analisi ha fatto emergere due punti principali. Il primo riguarda l’esistenza di un limite strumentale importante: differenti studi utilizzano metodologie e strumenti diversi, che producono dei risultati variabili. Il secondo è il fatto che, anche togliendo tutti i problemi metodologici e sperimentali, ci sono pochissime evidenze di processi fisici intrinsecamente indicativi dell’arrivo di un terremoto”, spiega Piero Poli.
“Può sembrare uno studio un po’ pessimistico perché suggerisce che non possiamo arrivare a capire i segnali di un terremoto in arrivo. D'altro canto però è molto importante perché mette in evidenza che ci sono molti processi, a varie scale temporali e spaziali, che contribuiscono al cambiamento dello stress nella zona in cui il terremoto avverrà”, aggiunge Poli.
PAPER: Cascade and pre-slip models oversimplify the complexity of earthquake preparation in nature. Commun Earth Environ 5, 120 (2024).